Finalmente liberi a Trieste!

Classe terza secondaria di Malegno

Dopo anni di chiusura siamo stati noi docenti i più entusiasti all’idea di accompagnare in gita i ragazzi di terza. Un’uscita didattica tanto attesa e sospirata, che speriamo abbia permesso ai nostri alunni di acquisire nuove conoscenze, ma soprattutto di costruire ricordi positivi alla chiusura di un triennio difficile.

Abbiamo chiesto loro di scrivere un resoconto dell’uscita, sono stati ligi e precisi nell’indicare i siti visitati, noi, a questa narrazione dettagliata, vorremmo aggiungere che abbiamo visto entusiasmo, stupore e tanta allegria; le opere d’arte più preziose sono proprio i nostri ragazzi.

La scuola secondaria di primo grado di Malegno e Cividate ha organizzato per noi alunni delle classi terze una gita di istruzione nella città di Trieste nei giorni 28 e 29 ottobre.

Siamo quindi partiti di buon mattino ancora un po’ addormentati, ma allo stesso tempo carichi di entusiasmo per la nuova esperienza che avremmo vissuto.

La prima tappa è stata la visita del Sacrario Militare Redipuglia, inaugurato nel 1938 da Benito Mussolini, che ospita più di 100.000 salme dei soldati caduti durante la Prima Guerra Mondiale.

Arrivati a destinazione ci siamo recati nella piazza principale di Trieste, Piazza Unità d’Italia, molto grande e caratteristica, dove abbiamo consumato il pranzo al sacco.

Successivamente, in autonomia, abbiamo passeggiato per le vie del centro di Trieste piene di negozi ed edifici storici.

Ma nella zona centrale si trova anche il Canal Grande che è un canale navigabile. È stato costruito affinché le imbarcazioni potessero giungere direttamente sino al centro della città per scaricare e caricare le merci.

Nel primo pomeriggio abbiamo visitato la Risiera di San Sabba, campo di concentramento nazista, dove venivano uccisi in prevalenza prigionieri politici ed ebrei. La guida ci ha spiegato l’origine della Risiera e descritto nel dettaglio ogni spazio.

In seguito abbiamo perlustrato la parte storica di Trieste dove, proseguendo per una stradina in salita, abbiamo raggiunto la Cattedrale di San Giusto, principale edificio religioso cattolico, nonché Duomo di Trieste, che si trova sulla sommità del colle che domina la città.

Verso la fine del pomeriggio abbiamo fatto una passeggiata al Molo Audace, che è una passerella protesa sul mare dall’indubbio fascino e che costituisce un frequentato luogo di passeggio degli abitanti del luogo.

Morandini Martina

Nella mattinata di sabato 29 ottobre ci siamo diretti al Castello di Miramare.

Il Castello di Miramare è un edificio storico oggi museo che risale alla metà dell’Ottocento ed è stato costruito per volere dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo.

Il Castello è poi diventato la sua dimora nella quale ha vissuto insieme alla consorte Carlotta del Belgio.

Nel 1864 venne nominato Imperatore del Messico, arrivato a Querètaro fu però fucilato.

Dopo la morte del marito Carlotta ha fatto ritorno a Trieste e con il tempo ha perso la ragione ed è quindi stata costretta a recarsi in Belgio dal fratello che si è preso cura di lei sino alla sua morte, avvenuta nel 1927.

In seguito abbiamo avuto la possibilità di visitare il parco che circonda il Castello nel quale sono presenti diverse essenze, alberi e sentieri.

Ci siamo poi diretti verso il Bioma a pochi passi dal Castello. Qui ci ha accolto un’altra guida che ci ha parlato della biodiversità marina e degli impatti umani su questo ambiente, alcuni esempi sono le microplastiche e le isole di plastica. È stato inoltre possibile acquistare dei gadget come cartoline, magneti ed anche dei libri riguardanti il mare e la natura.

Dopo aver pranzato ci siamo diretti alla Grotta Gigante. Entrando nella grotta abbiamo potuto notare migliaia di formazioni calcaree.

Anche qui una guida ci ha coinvolti nella spiegazione di tantissime nozioni tra cui il fenomeno del carsismo, ossia l’attività dell’acqua sulle rocce calcaree.

Dopo aver visitato tutta la grotta, scendendo nelle profondità utilizzando una scala rocciosa di oltre 1000 gradini, siamo saliti sull’autobus e siamo tornati a Malegno verso le 21.

Rosano Serena